12 Nov2014
LIGURIA - VERTENZA AGNESI: CHE STRANA CGIL, DEMOCRATICA SOLO SE SI PENSA COME ORDINA LEI
Questa la sintesi della giornata di ieri. Nessuna sigla sindacale ha partecipato all'incontro organizzato dalla FLAI? Perché la FLAI non è più un sindacato? Ha forse coinvolto le altre sigle nell'organizzazione dell'incontro o ha preferito escludere tutti per puro protagonismo?
Credo sia poco chiaro l'utilità di un incontro di parte, organizzato da soli ed escludendo le altre sigle. Ma forse i duri della CGIL ormai sono convinti di essere gli unici ad avere la verità in tasca. Chissà se i lavoratori dell’Agnesi (per la maggior parte iscritti ad altra sigla sindacale) sono contenti della decisione della FLAI CGIL di distinguersi da FAI CISL e da UILA UIL.
E pensare che venerdì a Roma ci sarà una riunione unitaria del coordinamento sindacale nazionale FAI FLAI UILA di tutti i delegati e strutture sindacali che seguono il gruppo Colussi. Unitaria, ma forse noi non iscritti alla CGIL dovremo solo ad ascoltare il nuovo verbo sindacale dettato dalla CGIL. Alla faccia degli interessi dei lavoratori.
La FAI CISL è da sempre disponibile ed aperta al confronto. Confronto, ma ormai è una parola che la CGIL non conosce più. Confronto significa poter avere valutazioni diverse, ma l’obiettivo sindacale, deve essere sempre quello di tutelare gli interessi dei lavoratori che rappresentiamo.
Nel merito: la Colussi, alla vigilia della fine della possibilità di aprire percorsi di mobilità, ha proposto un accordo. I rappresentanti della RSU e della FAI CISL hanno insistito per far inserire la clausola che solo in presenza di volontari si sarebbe potuto inserirli nella mobilità. Sapendo che comunque, a seguito della situazione che il gruppo Colussi sta vivendo, sarà difficile mantenere tutti i lavoratori al lavoro a tempo pieno nei prossimi due anni. Contratti di solidarietà, cassa integrazione, la stessa mobilità: questi gli ammortizzatori sociali che da sempre consentono di difendere il reddito dei lavoratori nei periodi di crisi.
Non sarà come rinnovare un contratto integrativo con premi e soldi, ma sarà comunque un metodo per consentire a padri e madri di famiglia di non rimanere senza nessun supporto economico.
Con il suo NO la FLAI CGIL ha chiuso a questa opportunità. Forse pensa che basta dire NO per fermare il mondo. Evitando di assumersi responsabilità, di fare scelte difficili, che certamente non portano applausi ma che vanno nel vero interesse dei lavoratori.
Peccato: la vertenza Agnesi era partita con il massimo dell'unità ed è finita nelle mani della demagogia più negativa immaginabile.
Vedremo venerdì se sarà ancora possibile trovare sintesi congiunte. La FAI CISL sarà pronta anche a discutere ed approfondire ogni argomentazione che abbia come obiettivo la difesa reale di un marchi storico per Imperia, dei posti di lavoro che rappresenta. Certo le azioni della FLAI non agevolano.
La speranza rimane che il buon senso prevalga.....