BRACCIANTI MORTI IN BASILICATA, CORDOGLIO DELLA FAI CISL COSENZA
I lavoratori erano di nazionalità pakistana e residenti a Corigliano, Fai Cisl Cosenza: “Basta morti sul lavoro. Servono più controlli, sicurezza e rispetto per chi lavora nei campi”.
La FAI CISL di Cosenza esprime profondo dolore e cordoglio per la tragica scomparsa dei quattro braccianti agricoli, tutti di nazionalità pakistana e residenti a Corigliano, che hanno perso la vita nel drammatico incidente stradale avvenuto ieri pomeriggio sulla strada statale 598, in Basilicata, mentre rientravano da una giornata di lavoro nei campi.
"Ancora una volta - afferma il Segretario generale della Fai Cisl Cosenza, Antonio Pisani - la vita di lavoratori agricoli si spezza lungo le strade del ritorno, dopo ore di fatica e sacrificio. Dieci persone stipate in un’auto omologata per sette, costrette ogni giorno a percorrere oltre 170 chilometri per raggiungere il luogo di lavoro: questo è il volto concreto dello sfruttamento che come organizzazione sindacale denunciamo da anni. Non possiamo continuare a parlare di fatalità. Le cause di tragedie come questa sono nella mancanza di controlli, nella carenza di sicurezza e nella debolezza di un sistema che troppo spesso chiude gli occhi davanti alle condizioni in cui si trovano a operare tanti braccianti agricoli, italiani e stranieri. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta, non un principio astratto. Servono ispezioni costanti da parte delle istituzioni preposte, un rafforzamento degli strumenti di prevenzione e un’azione concreta contro ogni forma di sfruttamento e caporalato. Nessun lavoratore dovrebbe rischiare la vita per guadagnarsi da vivere".
"Per questo, come FAI CISL Cosenza - aggiunge Pisani - riteniamo necessario avviare da subito la Cabina di Regia per il Lavoro Agricolo di Qualità, uno strumento fondamentale per coordinare istituzioni, parti sociali e forze dell’ordine, al fine di garantire condizioni di lavoro dignitose, trasparenti e sicure in tutta la filiera agricola. In questa direzione si inserisce anche la campagna nazionale della nostra Federazione, “FAI più Sicurezza”, promossa per diffondere una vera cultura della prevenzione e sensibilizzare lavoratori, imprese e istituzioni sull’importanza di investire ogni giorno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Continueremo a chiedere con forza che il lavoro agricolo venga rispettato e tutelato, in ogni sua forma - conclude il sindacalista - perché dietro ogni numero ci sono volti, storie e famiglie spezzate da un sistema che va profondamente cambiato".