DA AREZZO UN DIBATTITO SULLA POLITICA FORESTALE NAZIONALE
Un convegno organizzato da Aiel entro la manifestazione fieristica "Italia Legno Energia", di Arezzo (13 al 15 febbraio), dal titolo «Gestione forestale e produzione di biomasse. Il mercato e gli operatori cambiano. Cambiano anche le istituzioni?" ha dibattuto lo stato della politica per la forestazione nazionale.
È stata un’occasione di confronto franco e costruttivo tra gli operatori del settore, degli enti di ricerca, del mondo associativo e delle rappresentanze istituzionali.
Sono state evidenziate le oggettive mancanze nel quadro politico del settore forestale, ma il dibattito ha fornito anche proposte concrete e disponibilità dei vari intervenuti a un impegno concreto per ricercare e attuare soluzioni.
La relazione principale è stata presentata dalla d.ssa Laura Secco del dipartimento Tesaf dell’Università di Padova. Tra gli elementi di contesto è stato sottolineato che le risorse forestali sono oggetto di molte politiche settoriali ma spesso diversificate tra loro. Questo segnala sia che il settore ha una notevole complessità nei suoi elementi costitutivi sia l'esistenza di una forte frammentazione di competenze che limita la capacità delle istituzioni a fronteggiare i problemi principali a cui il settore è soggetto.
Esiste una carente base informativa sul settore, infatti, nessun dato ISTAT si è avuto negli ultimi 2-3 anni, eppure questo esprime più di un terzo della superficie del territorio nazionale. Tutto ciò causa difficoltà a definire una visione strategica, attivare un insieme articolato di strumenti e un coordinamento con le politiche per gli altri settori collegati e tra le istituzioni interessate. Gli interventi nel convegno hanno dato atto che negli ultimi anni si è verificato uno sforzo di programmazione forestale attivato dal Mipaaf, con una buona capacità di visione strategica, ma hanno altresì messo in luce la difficoltà di legare la strategia agli interventi concreti. La d.ssa Secco ha sottolineato che c'è stata una "pianificazione esortativa", priva di risorse proprie, ma soprattutto carente di impegni per il Governo, le Regioni e più in generale per la Pubblica Amministrazione.
La relatrice ha fatto proposte d'intervento quali iniziative a supporto delle imprese, innovazioni nella contrattualistica e una riforma dei processi amministrativi.
Il dr. Raul Romano, in rappresentanza del Consiglio per la ricerca e l'analisi in agricoltura agraria (ex INEA-CRA), ha analizzato lo sviluppo delle misure forestali contenute nel precedente Piano di Sviluppo Rurale (Psr) e in quello prossimo, per sottolineare come la spesa programmata per le misure forestali nel precedente Psr non sia andata oltre il 12,6% ma solo il 70% di questa sia stata effettivamente spesa. Nella nuova programmazione 2014-2020 le risorse disponibili si ridurranno ulteriormente all’8,6%, quindi con la necessità evidente di aumentare l'utilizzo delle risorse.
Occorre sviluppare e trasferire strategie, metodologie, pratiche e tecnologie innovative per migliorare l’efficacia delle azioni in ambito selvicolturale, anche a supporto della bioeconomia promossa dallo sviluppo rurale. Il sottosegretario al Mipaaf, Giuseppe Castiglione, in conclusione ha condiviso e rilevato la necessità che al Mipaaf sia riconosciuto un ruolo di indirizzo e coordinamento sia nei confronti delle Regioni sia per gli altri ministeri che a diverso titolo esprimono competenze nel settore forestale. Ha anche accolto e fatta propria la sollecitazione a intensificare l’impegno verso le politiche forestali tra la complessiva azione del Ministero e a far diventare operativa la recente legge forestale che contiene elementi qualificanti e innovativi. Occorre valorizzare le nostre risorse, agroalimentari e forestali e intensificando la ricerca, intesa quale motore primario d'innovazione e crescita anche per i comparti no food per i quali il Made in Italy deve avere il dovuto riconoscimento sui mercati internazionali. Il livello nazionale è impegnato oggi nella definizione dei PSR regionali che da qui al 2020 traghetteranno le risorse del secondo pilastro PAC, sui territori e sulle imprese per lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali. Nel frattempo l’on. Castiglione ha stimolato il dibattito portando la testimonianza di aggregazione imprenditoriale di alcuni settori dell’agricoltura, che potrebbero essere trasposte anche all’interno del settore forestale, al fine di garantire una maggiore rappresentanza del settore, troppo spesso scoordinato. Una specifica attenzione e sensibilità è stata infine rivolta verso il supporto alle imprese del settore forestale e alla riforma dei processi amministrativi per una loro semplificazione e maggiore efficacia.