SICUREZZA SUL LAVORO, DAL PALCO DEL PALATIZIANO LA TESTIMONIANZA DI UNA DELEGATA FAI-CISL
“Cuono Buonavolontà aveva 54 anni, era venuto da Napoli per lavorare in Romagna con tutta la famiglia, e la sua morte è avvenuta per una serie di negligenze, responsabilità che sono sia aziendali che dei lavoratori a causa di una mancanza di percezione in generale del rischio a tutti i livelli. Innanzitutto lo stoccaggio dei mangimi in sacchi da 500 kg posati uno sopra l’altro per guadagnare spazio, pratica che non si dovrebbe fare: un sacco è stato tranciato dal muletto, e quando il collega a fine turno è andato a spazzare il mangime caduto, come ogni giorno, è rimasto schiacciato, ucciso sul colpo”.
È la toccante testimonianza portata sul palco dell’Assemblea nazionale della Cisl al PalaTiziano di Roma da Gabriella Borgelli, delegata Fai in un’azienda mangimistica dove nel 2021 un incidente è costato la vita a un caro collega e militante della Federazione, Cuono Buonavolontà.
“Questa tragica morte, come tante altre – ha detto la sindacalista – ci parla di una grave mancanza di cultura della sicurezza a tutti i livelli: le aziende, che pensano sia sufficiente fare il minimo indispensabile, giusto per essere a norma o produrre qualche documento, poi i dirigenti, che pensano solo a produrre di più a costi minori e più velocemente, con norme di sicurezza interpretate spesso come una perdita di tempo e denaro, anziché un investimento, e poi noi stessi lavoratori, che a volte per stare dietro ai ritmi aziendali svolgiamo compiti senza rispettare le norme pensando che a noi personalmente non possa accadere nulla di male”.
“Le imprese – ha detto Borgelli – devono fare formazione continua ai lavoratori sui temi della sicurezza e fare test per verificarla, mentre i lavoratori stessi devono agire con maggiore consapevolezza. Questi temi sono stati inseriti in Emilia Romagna nel Patto regionale per la tutela della Salute e Sicurezza sul Lavoro, firmato da regione e parti sociali a settembre 2022, ma sono anche al centro della campagna ‘Fai più sicurezza’ che la mia Federazione, la Fai appunto, ha svolto e continua a svolgere in tutti i luoghi di lavoro, divulgando guide pratiche su sicurezza e salute, tradotte anche in 14 lingue, per informare i tanti immigrati che lavorano nell’agroalimentare, e poi potenziando la nostra applicazione mobile ‘We Fai’, per scaricare informazioni o poter chiedere consulenza su salute e sicurezza nei campi, nelle serre, nelle fabbriche del settore alimentare, nei cantieri forestali o nei consorzi di bonifica. Sono orgogliosa dunque della mia Federazione e della posizione rivendicata oggi dalla Cisl, e sono certa che riusciremo a cambiare le cose con i nostri metodi, le nostre battaglie, le nostre azioni quotidiane”.
La sindacalista della Fai ha anche ricordato il recente tragico incidente avvenuto nella centrale idroelettrica di Suviana: “La mia regione questa settimana ha vissuto direttamente un dramma terribile, con l'ennesima strage avvenuta sul lavoro, per cui esprimiamo un pensiero di vicinanza e un abbraccio che rivolgiamo anzitutto ai familiari delle vittime”.
All’iniziativa, conclusa con l’intervento del Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra, hanno partecipato 5mila persone. La Fai-Cisl è stata presente con tutta la Segreteria nazionale e 400 tra delegati, rls, operatori, dirigenti.