15 Ott2025
FORUM ENPAIA 2025, ROTA: "ESTENDERE IL RUOLO DELL'ENTE ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE"
"In Italia abbiamo un dibattito importante sulla previdenza complementare, per quanto ci riguarda dovremmo ragionare sul fatto che il prezioso ruolo dell'Enpaia, come casa del lavoro agricolo che custodisce 2 miliardi di Tfr dei lavoratori e investe in economia reale e sulle filiere agroalimentari, sia esteso anche alla previdenza complementare".
È l'appello rivolto al Governo dal Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota nel suo intervento al Forum Enpaia 2025, in corso a Roma.
"Davanti ai cambiamenti demografici, alle trasformazioni del lavoro, alle sfide per la tenuta del welfare e del sistema pensionistico - ha detto il sindacalista - la politica dovrebbe occuparsi di modificare la norma istitutiva dell'ente per consentire di ampliare il suo ruolo anche su questo versante, inglobando in gestione diretta lo stesso Agrifondo: sarebbe un'evoluzione importante nell'interesse dei lavoratori del settore e di tutta la collettività".
Tra i temi affrontati da Rota, con la giornalista Rai Monica Maggioni, alla tavola rotonda sul made in Italy agroalimentare, l'impatto dei dazi, gli accordi commerciali internazionali, il fenomeno migratorio. "Il contributo dei lavoratori stranieri - ha ricordato Rota - è enorme, basta pensare che solo il settore agricolo occupa, a livello nazionale, circa 360 mila immigrati su un milione di lavoratori, e secondo una nostra stima entro il 2030 saliranno a oltre 500 mila, inoltre in alcune filiere già superano il 50%. L’immigrazione sta coprendo il grave gap di manodopera che riscontrano molte aziende e si lega a doppio filo anche con le risposte da dare alla crisi demografica, visto che contribuisce alle casse dello Stato e al ripopolamento delle aree interne e rurali. Per questo ci sono sfide che il Paese deve imparare ad affrontare per mettere insieme accoglienza, inclusione economica e sociale, crescita professionale e umana delle persone. Un tema questo che stiamo ponendo anche chiedendo un’emersione mirata degli oltre 200mila lavoratori stranieri entrati regolarmente ma divenuti irregolari e attualmente sfruttati nell’economia sommersa, come nel caso di Satnam Singh, così come abbiamo il nodo dei 200 milioni del Pnrr stanziati per il superamento dei ghetti e, attualmente, utilizzati solo per una minima parte".
"Le nostre battaglie - ha concluso Rota - convergono sul concetto di lavoro di qualità e sull’obiettivo di rendere più appetibile il lavoro agroalimentare, per cui servono maggiori salari e più tutele, che sono conquiste che stiamo raggiungendo di volta in volta con i rinnovi contrattuali, sia di primo che secondo livello, però serve anche il giusto sostegno delle istituzioni per attutire le conseguenze che potrebbero arrivare dai nuovi dazi e da accordi internazionali privi di reciprocità, come l’accordo Ue-Mercosur, giusto sostegno che non vuol dire soldi a pioggia alle imprese, ma finanziamenti virtuosi mirati a migliorare la sicurezza, la formazione e le competenze, l’innovazione, la competitività di aziende spesso troppo piccole rispetto alle eccellenze che sono in grado di produrre, e poi il mercato del lavoro, che potrebbe funzionare molto meglio con il contributo degli enti bilaterali agricoli territoriali".